martedì 13 aprile 2010

SONIA ALFANO AL PARLAMENTO EUROPEO


A otto mesi dal mio insediamento al Parlamento europeo, nonostante abbia condiviso in rete tutte le mie iniziative, ho pensato di fare un report dell'attività parlamentare per tirare un po' le somme di quanto proposto e realizzato. Sono state tantissime le segnalazioni e le istanze ricevute dai cittadini, via mail e agli incontri pubblici cui continuo a partecipare con grande passione, e sto cercando di impegnarmi per affrontarle e occuparmene, senza tralasciarne neanche una.
Mi sono occupata di giustizia, sicurezza, immigrazione e affari interni, come previsto dalla Commissione della quale sono membro: LIBE; ma mi sono occupata anche di ambiente e mafia, com'era prevedibile, poichè sono due temi ai quali sono molto legata.

Già il giorno dopo l'insediamento al Parlamento, il 16 luglio 2009, prima che le attività cominciassero, avevo pronta un'interrogazione e l'ho presentata alla Commissione ed al Consglio: quella contro il Lodo Alfano! Subito dopo mi sono occupata di immigrazione, presentando un'interrogazione sull'ecatombe di migranti nel Mediterraneo, sottolineando le responsabilità dei governi italiano e maltese e chiedendo come intendesse intervenire l'Ue, a tutela del rispetto delle convenzioni internazionali e dei diritti umani. La Commissione sta negoziando con la Libia per conto dell'Unione europea un accordo quadro finalizzato, fra l'altro, a promuovere il rispetto di norme internazionali in materia di asilo e del principio di non respingimento. Io spero che l'Ue eserciti le proprie funzioni facendo pressione alla Libia (Stato dittatoriale) affinchè ratifichi, finalmente, la Convenzione di Ginevra. Sono poi intervenuta in aula a questo proposito il 15 Settembre.
A proposito di immigrazione, vorrei che leggeste la risoluzione dal titolo "Risoluzione comune del Parlamento europeo sulla necessità di migliorare il quadro giuridico relativo all'accesso ai documenti a seguito dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona, regolamento 1049-2001" scaricabile QUI.
Durante la riunione della Commissione LIBE del 2 Settembre, all'indomani dell'aggressione di Silvio Berlusconi alle istituzioni europee, ho dovuto, malgrado l'imbarazzo, esporre i miei punti di vista su:
1. Lodo Alfano: dal momento che a luglio ho presentato un'interrogazione destinata alla Commissione Europea e al Consiglio riguardo il Lodo Alfano.
2. Immigrazione e Diritto d'Asilo: dal momento che ho presentato la mia seconda interrogazione proprio su questo argomento (con la collaborazione dell'UNHCR) e sulle responsabilità dei governi italiano e maltese riguardo gli ultimi respingimenti.
Infine il mio terzo intervento e' stato fatto durante la discussione sulla bozza del bilancio della commissione LIBE del 2010. In fase di lettura degli emendemanti, ho voluto dare il mio totale sostegno agli emendamenti Crocetta riguardo la possibilità da parte della Commissione di prendere in considerazione lo sviluppo di progetti ed iniziative che si occupano di lotta alla mafia, beni confiscati, antiracket e legalità.
L'iter per l'approvazione di questi emendamenti e' molto travagliato e sarà difficile raggiungere l'obbiettivo. E' però un ottimo risultato che la parola "mafia" circoli nelle aule e nei lavori dell'Unione Europea. Il 30 Settembre, in riunione di Commissione, parlando di prevenzione del crimine, ho cominciato, appunto, ad introdurre un tema che ancora in Europa non è riuscito ad emergere come dovrebbe: le mafie.

L'8 di Ottobre, subito dopo l'interessante dibattito pubblico sulla libertà d'informazione dal titolo "Senza parole? Quali spazi di informazione per le opposizioni in Italia" (qui il post), sono intervenuta in aula, con parole abbastanza eloquenti, per spiegare all'Europa quali sono i limiti posti alla stampa dal Governo italiano, e alcune "soldatine" del Pdl hanno detto a me, che difendevo l'Italia dal piano autoritario, che sono anti-italiana e devo vergognarmi. Io non sono anti-italiana, io sono anti-mafiosa!

Risoluzione sulla libertà di stampa in Italia

A fine Ottobre, poi, ho presentato insieme ad alcuni colleghi dell'Alde, un'interrogazione sulla costante inazione delle autorità italiane contro l'aumento degli attacchi omofobici, anche a seguito della bocciatura, da parte della Camera dei deputati, di una legge sull'introduzione di una circostanza aggravante per atti omofobici, che aveva lo scopo di allineare le pene per il reato di omofobia a quelle previste per gli atti di razzismo e xenofobia. Nella risposta del Consiglio si legge testualmente "Il Consiglio desidera inoltre rammentare agli onorevoli parlamentari che la direttiva 2000/78/CE(2) vieta la discriminazione sul lavoro fondata sulla religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età e l'orientamento sessuale. Nel 2008 la Commissione ha presentato una proposta per estendere tale protezione ad altri settori(3), vale a dire la protezione sociale, le prestazioni sociali, l'istruzione e l'accesso a beni e servizi, che è attualmente in discussione al Parlamento e al Consiglio".

A Novembre ho chiesto, attraverso un'interrogazione alla Commissione, informazioni ed intervento diretto o indiretto in merito all'affondamento della nave dei veleni. Sempre nello stesso mese, mi sono occupata di una vicenda abbastanza incresciosa: tre cittadini afghani richiedenti asilo sono stati rimpatriati dalla Francia e altri ventiquattro dal Regno Unito a bordo di un aereo noleggiato congiuntamente dalla Francia e dal Regno Unito per trasferirli a Kabul. Così ho presentato un'interrogazione alla Commissione chiedendo se si ritiene l'Afghanistan un Paese sicuro e se per caso il provvedimento dei governi francese e britannico non violi il principio di non respingimento previsto dalla Convenzione di Ginevra (che pure l'Italia viola, in base all'accordo con la Libia).
Il 24 Novembre, durante la plenaria di Strasburgo, ho preso la parola per portare a conoscenza dell'Europa il caso Eutelia-Agile e in qualità di relatrice unica per la REPC (qui un mio articolo sulla riunione della Commissione LIBE sull'argomento). Potrete anche leggere la relazione: QUI.

09/12/2010: Risoluzione del Parlamento europeo sulla necessità di migliorare il quadro giuridico relativo all'accesso ai documenti a seguito dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona, regolamento 1049-2001

A Gennaio, insieme ad alcuni colleghi dell'ALDE, ho depositato un'interrogazione sul fallimento del test di sicurezza dell'aviazione civile slovacca e compatibilità con il diritto comunitario; ho inoltre insistito sul tema del principio di parità e del mancato riconoscimento delle relazioni omosessuali in alcuni Stati membri presentando un'interrogazione sia al Consiglio che alla Commissione.
Ho inoltre chiesto alla Commissione di attuare la promozione dei meccanismi di denuncia delle irregolarità nell'Unione europea, mettendola a conoscenza del fatto che recenti sondaggi dimostrano che circa un quarto dei casi di frode sono venuti alla luce grazie alle segnalazioni degli informatori piuttosto che, per esempio, alle autorità di regolamentazione, ai revisori contabili o ai mezzi di comunicazione. La denuncia delle irregolarità è quindi un efficace meccanismo di allarme rapido per gli enti pubblici e privati; tuttavia, in genere, gli informatori non sono sufficientemente protetti dalle ritorsioni e/o non sono sicuri che la loro segnalazione avrà un seguito.
Il 19 Gennaio si è tenuta a Strasburgo l'audizione del Commissario designato per gli Affari Interni, la svedese Cecilia Malmström, e io ho posto delle domande su come intende lavorare l'Ue sul tema delle mafie in Europa.

Nel mese di Febbraio ho presentato un'interrogazione orale alla Commissione, a nome del gruppo ALDE, il cui oggetto è la conformità dello schema di decreto italiano di attuazione della direttiva 2007/65/CE (direttiva servizi media audiovisivi) con la direttiva e con i diritti fondamentali. Per intenderci, sto parlando del decreto Romani, che, se approvato, imporrebbe ai siti web come Google o i blog che contengono file audiovisivi l'obbligo di ottenere un'autorizzazione governativa per la trasmissione di contenuti multimediali (come ad esempio il live streaming e il web casting, come previsto dall'articolo 17, lettera cc del decreto che modifica l'articolo 21 del Testo Unico sui mezzi di comunicazione).
Nello stesso mese ho presentato un'interrogazione scritta alla Commissione per la sicurezza sul lavoro e il nuovo D.Lgs 106/09 modificativo del D.Lgs 81/08, che ha introdotto modifiche, a mio parere, peggiorative e devastanti per la sicurezza, la salute e la dignità dei lavoratori, puntando tutto sull'alleggerimento delle responsabilità del datore di lavoro e quindi degli imprenditori (beh, del resto il nostro Premier che mestiere fa?). Come dicevo, mi sono occupata anche di mafia e ambiente, ho presentato infatti un'interrogazione scritta alla Commissione sullo smaltimento dei rifiuti sottolineando la situazione assurda del siracusano, soprattutto nella zona di Augusta, Priolo e Melilli, dove il tasso di mortalità per cancro è pari al 30% dei decessi totali, e l'esposizione della popolazione della zona al cancro arriva al 60%, laddove la media italiana è del 25%.

Ho cercato di trattare in Europa tutti i temi che stanno rendendo l'Italia un Paese "illegale" e affatto sicuro, in sostanza ho urlato all'Europa di guardare bene, con la lente d'ingrandimento, e valutare se tutto quanto attuato dal Governo è conforme alle norme nazionali ed internazionali, e rispetta il senso del vivere comune e dei diritti umani.

Ho presentato un'interrogazione anche sulla prevenzione del crimine in strada nelle aree urbane, specificando che in Italia c'è necessità di agenti qualificati, e non di semplici volontari. Proprio quando alle polizie locali e al loro coordinamento è dato un ruolo sempre più centrale e la formazione e la professionalizzazione del personale di polizia diventa una priorità, in Italia si affermano le "ronde".

Dopo essere intervenuta in aula, il 24 Novembre, in merito alle Norme sui trasferimenti aziendali contenute nella direttiva 2001/23/CE, con riferimento specifico ad Eutelia Spa, ho ritenuto di presentare alla Commissione anche interrogazione scritta. Ho chiesto alla Commissione di provvedere all'adozione di norme per prevenire violazioni di legge che, come nel caso Eutelia, possano configurarsi come dei reati di truffe economiche a danno dei lavoratori. E, a proposito di lavoro, mi sono occupata anche di "morti bianche", con interrogazione scritta alla Commissione, sottolineando come negli ultimi cinque anni in Italia ben settemila lavoratori hanno perso la vita sul posto di lavoro e, conseguentemente, settemila famiglie italiane sono state toccate dalla perdita di un congiunto, spesso unica risorsa economica per il nucleo familiare.
Il lavoro, nero. Le morti, bianche. Che Paese disgraziato è l'Italia.

Il 25 Febbraio avrei dovuto intervenire in aula per parlare dell'iniziativa Parlamento europeo pulito, ma l'intervento è saltato a causa del poco tempo a disposizione, e ho dovuto rimandare il tutto, non prima di aver protestato per il trattamento riservato.

Nel mese di Marzo mi sono occupata, insieme ai colleghi del gruppo ALDE, dell'incriminazione di Google in Italia, e di tantissime altre cose.
Ho presentato un'interrogazioni sul presunto mancato rispetto della legislazione dell'Unione europea nella costruzione dell'inceneritore in località Cà del Bue, e poi mi sono occupata della violenza sulle donne, del processo breve, del rigassificatore di Triste, degli Ogm, dei Cie, di Alitalia e del nucleare. Sul rigassificatore di Trieste ero anche intervenuta in aula, il 9 febbraio.

Il 9 Marzo sono intervenuta in aula per protestare contro il decreto salva-liste ad opera di Berlusconi e sodali con l'ambigua (ma ormai non troppo) compiacenza del Presidente della Repubblica!

Il 24 Marzo sono intervenuta in aula "armata" di maglia con slogan "No Mafia", per presentare l'iniziativa Parlamento europeo pulito (in corso), sottoposta a tutti i deputati dai cittadini italiani e affrontata soltanto da me, che notoriamente ho un'avversione per i pregiudicati e delinquenti.

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